Autore: massimo

  • L’Italia e la libertà di stampa: “Freedom of the press”

    L’Italia e la libertà di stampa: “Freedom of the press”

    E’ uno degli argomenti attuali di maggiore discussione quello della libertà di stampa nel nostro paese. Il Presidente del Consiglio prima dice che giornali e telegiornali sono tutti di sinistra, poi, in merito alla manifestazione di Roma del 3 Ottobre scorso, afferma che in Italia la libertà di stampa è evidente che c’è e successivamente, dopo la bocciatura del “lodo Alfano”, torna ad inveire con Istituzioni e stampa dicendo che è tutto di Sinistra.
    D’altro canto, la manifestazione contro una informazione pilotata e imbavagliata c’è stata (300 mila manifestanti secondo gli organizzatori e 7-8 persone secondo la Questura…) e quindi è evidente che da un lato o dall’altro il problema è sentito.
    Esiste una organizzazione non governativa statunitense, Freedom House, che annualmente compila i rapporti sulla libertà di stampa (in inglese Freedom of the Press) con lo scopo di misurare il livello di libertà di stampa ed indipendenza editoriale raggiunto in ogni nazione del mondo. I gradi di libertà vengono inseriti in una scala da 1 (per i paesi più liberi) a 100 (per quelli meno liberi). In funzione dei risultati, le nazioni vengono quindi classificate in “Libere”, “Semi-libere”, o “Non libere”.
    freedom of the press
    Secondo il rapporto compilato nel 2009, i paesi nordici risultano, in questo campo, i migliori mentre per l’Italia le cose sono un po’ “deprimenti”. Risulta, infatti, che il nostro paese si piazzi al posto n. 73 addirittura dopo Israele (71°), Corea del Sud e Sud Africa (entrambe al 66° posto); non c’è alcun tipo di paragone con i paesi europei più “avanzati” come Francia, Germania, Inghilterra che sono tutti di gran lunga avanti a noi così come con gli Stati Uniti piazzatisi al 18° posto.
    Meditiamo gente, meditiamo..

  • Il Pendolare in treno: un’ odissea di nome Trenitalia

    Il Pendolare in treno: un’ odissea di nome Trenitalia

    All’inizio pensavo fosse una cosa bella poter andare sul sito di Trenitalia per vedere se il treno di interesse è o meno in orario e, nel secondo caso, valutare il da farsi (andare a bere un caffè per ingannare l’attesa oppure cercare direttamente dove dormire perché tanto…).

    http://www.viaggiatreno.it/viaggiatreno/
    Sito di Trenitalia Viaggiatreno

    Il servizio è sicuramente utile ma è ormai diventato come ascoltare le previsioni meteo di Luglio per una località di mare. Prima di andare a vedere il dato, sappiamo già con buona probabilità cosa ci aspetta. Nel mese di Luglio, meteorologicamente, ci aspettiamo sole e caldo e dal sito di Trenitalia prevediamo il treno in ritardo…magari soltanto di 5/10 minuti ma in ritardo. Di quel tanto che basta a farti perdere una coincidenza (non si sa perché ma il treno con cui devi prendere la coincidenza è sempre puntuale…tutti sono di ritardo ma quello che devi prendere te, e che perdi per 5 minuti, è pu-n-tu-a-le!!!)
    E poi diciamolo. Prima sapevamo che probabilmente il treno era in ritardo ma proprio perché era una questione di probabilità rimaneva sempre una speranza, remota…molto remota ma pur sempre non certezza, di capitare in un giorno fortunato e che il treno per una congiunzione astrale favorevole fosse puntuale. Oggi no. Il futuro lo leggi sul browser e addio speranza. E allora leggi che il treno ha 30 minuti di ritardo, che perderai non una ma tre coincidenze e che veramente ti converrebbe trovare una panchina dove bivaccare la notte in attesa che passi magari un carro a leva come quello dei cartoni animati per poter prendere la strada di casa.
    Dobbiamo ammettere che tramite il sito, oggi, però è più semplice inoltrare reclami; prima era necessario fermarsi alla biglietteria in stazione (è anche vero che tanto uno è lì che aspetta…ma oggi tante biglietterie vengono chiuse a favore di quelle automatiche) per riempire moduli di cui poi si perdeva traccia. Oggi no. Oggi Trenitalia risponde reclamo per reclamo, scusandosi per i disagi che sono causati da fatti indipendenti dalle FF.SS., che comunque il treno negli ultimi 30 giorni ha ritardato soltanto 27 volte e che volendo, ma proprio volendo, anche l’abbonato ha diritto al rimborso purchè abbia conseguito una Laurea specialistica per calcolare i minuti di ritardo fatti dal treno secondo delle tabelle che solo il “Mago Afono” riesce a recepire da paragonare con alcuni parametri che solo chi ha conseguito un apposito Master di 6 mesi a Taiwan può capire e che abbia compilato l’apposito modulo di richiesta da inviare al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Commissione Europea e, per conoscenza, all’ufficio reclami di Trenitalia. Che dire di più: Buon viaggio!

  • Il “6”, il “5+1”, i gufi del Super Enalotto.

    Il “6”, il “5+1”, i gufi del Super Enalotto.

    Bè, che dire rispetto ad un Superenalotto che da oltre sei mesi non elargisce il montepremi oltre a quanto ogni sera ci sentiamo dire dai telegiornali. Eh sì, perché con le scuole chiuse per le vacanze estive anche il “bullismo” è andato in ferie; il caldo rovente di Luglio e Agosto ha evidentemente spento gli ardori mordaci dei pitbull; allora di che parliamo all’interno dei TG nazionali?
    superenalotto
    Dobbiamo tener conto che anche la politica è in pausa estiva e quindi ogni edizione giornaliera si vede defraudata anche dalle immancabili perle di saggezza del senatore dalle cravatte azzurrine Gasparri e degli altrettanto sempre presenti interventi del portavoce PDL Bonaiuti.
    Povere redazioni. Meno male che c’è il Superenalotto, la lotteria più tirchia che sia mai esistitia: oltre 130 milioni di Euro messi lì ad attendere che sei fatidici numeri premino la persona con il più grosso “culo” (si può dire su un blog?) della storia dell’umanità. Ma in attesa che, beato lui, questo personaggio venga baciato dalla fortuna, ogni volta che sintonizziamo la nostra televisione su un TG (di ogni canale – oddio è anche vero che sono tutti…uguali) ci dobbiamo sorbire lunghi servizi con “se vincesse cosa ci farebbe con tutti questi soldi?”, “Secondo lei non sono troppi?”, “Non crede che con tutti questi soldi potrebbero nascere anche tanti problemi al vincitore?”, “darebbe qualcosa in beneficenza?” e via così. Ogni TG la stessa storia e le stesse gufate. Perché l’intervistatore mentre fa le domande “gufa” l’intervistato, si vede dallo sguardo (“io te lo chiedo ma l’ho giocata anch’io la schedina e te lo dico io cosa ci farei con quei soldi. Per prima cosa ti andrei nel…”) e insieme a lui tutti i telespettatori gufano quel povero disgraziato che si stava facendo gli affari suoi e magari non voleva neanche far sapere di aver tentato la sorte (hai visto che risposte renitenti: “eh sì, i problemi sarebbero tanti; ti cambierebbe la vita ma non necessariamente in meglio” ecc. ecc. ma anche lì vedi lo sguardo che invece comunica “te fammi vincere poi te li racconto io i miei problemi ai Carabi…”).
    Bene, a questo punto auguriamoci che questi sei numeri escano così, se proprio non siamo noi, potremo dire di essere stati contemporanei ad una persona storica, quella con il più grosso culo mai esistito alla stessa stregua dei contemporanei di personaggi storici quali Dante, Giulio Cesare, Virgilio, Socrate ecc. e finalmente ci libereremo di questi servizi giornalistici che…non se ne può più! Se poi, andassero in carenza di notizie, bè, vorrà dire che possano terminarli una diecina di minuti prima con buona pace di tutti.