Salve a tutti, mi chiamo Beatrice e sono una FarmVille-dipendente!
Ho cominciato, come molti, per curiosità: volevo vedere di cosa si trattava. Tutti i miei amici mi dicevano ‘Dai prova anche tu così poi diventiamo vicini’, come se fosse l’ultimo locale alla moda, e allora mi sono detta ‘Perchè no, in fondo che male c’è’, e così ho creato la mia prima fattoria….e da lì è cominciato tutto. Prima con pochi campicelli senza alberi nè animali; senza sapere bene che stavo facendo, ho cominciato con i miei primi raccolti, e la cosa non mi sembrava poi così entusiasmante come dicevano: mi marciva sempre tutto. ‘Ma che gioco assurdo è? Non ha senso!’ mi dicevo, e poi ho capito il meccanismo dei regali: ne avevo ben 56 in attesa, e con quelli ho cominciato a riempire la fattoria, e più la riempivo più mi piaceva, e poi ho scoperto le coccarde e a quel punto ero ormai in caduta libera verso un inferno fatto di cavoli e carote. Ormai non perdevo più un raccolto, attenta com’ero a sincronizzare i miei ritmi di lavoro con la maturazione di frutta e verdura. Ma ancora non ero consapevole del tunnel nel quale ero entrata, l’ho capito solo più tardi, quando alle 3 di notte mi sono svegliata con un unico pensiero: ‘Oddio devo raccogliere i piselli’ in senso assolutamente ortofrutticolo (e questa era la cosa grave!); a quel punto ho capito di avere un problema, ma non ne avevo ancora intuito la gravità, mi ripetevo infatti ‘Posso smettere quando voglio! Solo un altro raccolto e poi chiudo tutto’, ma non riuscivo a smettere, anche perchè i migliori pusher del mondo sono dilettanti a confronto dei realizzatori di FarmVille, che sanno tentarti in maniera quasi diabolica; prima sono arrivati i fiori con altre coccarde, poi l’albero di natale, la cassetta della posta di S. Valentino ma la più diabolica di tutti è ‘LA STALLA’: chi è nel delirio agroalimentare come me sa perfettamente di cosa parlo, soprattutto se non l’ha ancora finita di costruire!!! Non ho mai implorato nessuno in vita mia, ma mi ritrovo a supplicare perfetti sconosciuti di mandarmi ferri di cavallo e mattoni (soprattutto mattoni mi raccomando!) e loro mi rispondono guardandomi con lo stesso sguardo spiritato: ‘Si ma te ce l’hai le tavole’. Ormai sono consapevole della mia totale dipendenza, ma sto cercando di smettere: comunque intanto che ci provo, nessuno di voi ha qualche imbracatura che gli avanza?
Beatrice
FarmVille: storia di una dipendenza.

Commenti
3 risposte a “FarmVille: storia di una dipendenza.”
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Beatrice mi hai fatto morire dalle risate! Soprattutto per la faccenda dei piselli…:D…CMq nn so quanto possa consolarti…è successa la stessa cosa anche a me! Non vedo l’ora di finire di collezionare tutti i cartelli per chiudere con questo maledetto gioco! Mi sono prefissata questo fine e credo che fino ad allora continuerò ad impazzire con tavole di legno e vitigni!…
Ad ogni modo, che dire,…teniamo duro! Ce la faremo a ritornare le donne sane di mente che eravamo prima!..:D
Un abbraccio.
Daniela. -
Beatrice un consiglio te lo do io
per far funzionare i trattori di farmville serve la benzina: fatti mandare quante più latte di benzina possibile e incendia tutta la fattoria di farmville 🙂
Naturalmente non è possibile farlo ma se si poteva fare lo avrei fatto tanto è solo virtuale ihih
Infatti anche io la facevo ora non la faccio più. Ho fatto anche io tutto quello che hai fatto tu, con preoccupazioni che si seccava il raccolto, amici che mi superavano con i punti ecc ecc, quando poi ho visto che alcuni amici si innervosivano che non gli mandavo i regali e se glie li mandavo si lamentavano che magari non erano quelli che dicevano loro, ho deciso di toglierla di mezzo. -
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